Il 15 settembre sarà inaugurata la mostra fotografica di Enrico Madini "Frammenti d'Africa" presso l'hotel "Il Chiostro" di Pienza. Gli scatti ritraggono uomini, donne e bambini Hamer, bellissimi, dai corpi statuari, e straordinariamente fieri. La mostra è stata organizzata dall'associazione Onlus Barjo Imè: a Pienza, ancora una volta, l’utopia diventa realtà.Con l'occasione, sarà possibile anche acquistare il libro con la raccolta delle foto, i cui proventi verranno destinati all'attività della Onlus.
Ma chi sono gli Hamer? Gli Hamer abitano l’estremo sud dell’Etiopia. Si tratta di una popolazione di pastori che vive al ritmo della Natura, senza acqua corrente né energia elettrica. Uomini, donne, bambini e Madre Natura. Semplicità della vita, amore per la condivisione, rispetto per l’ambiente: queste sono le loro ricchezze. Ricchezze che noi, nell’era digitale, abbiamo in parte perso. Il diritto alla vita, alla libertà di espressione e di pensiero, il diritto all’educazione, il diritto ad avere acqua e luce, sono i presupposti sui quali l’ Onlus Barjo Imè ha sempre lavorato. E continuerà a farlo.Questo popolo ha regalato ai volontari tanti sorrisi e gratitudine; per questo la Onlus si chiama Barjo Imè, che in lingua Hamer significa “grazie”.
Noi lo diciamo sempre meno. Ogni singolo progetto e obiettivo è legato a doppio filo alla capacità di sognare. E la materia dei sogni della Onlus è fatta di sincerità, trasparenza, solidarietà e un’inguaribile fiducia nel futuro. Il gruppo della Barjo ha sognato parecchio: è andato avanti, si è evoluto. Ogni singolo membro è cresciuto dentro e fuori, con la consapevolezza che le verità sono molte e che ognuna di esse ha il diritto di essere ascoltata e presa in considerazione. Preferendo progetti piccoli, ma veri, perché attraverso la pratica delle piccole cose si possono guardare negli occhi i beneficiari, si possono stringere per mano, abbracciare, accogliere in una trasmissione di forza e fiducia reciproche. Perché a volte da un’idea apparentemente piccola, nascono le grandi cose e perché il potenziale maggiore non si trova sempre nella grandezza fisica ma nelle anime grandi, in un lavoro continuo alla ricerca di un’autentica consapevolezza. Ma c’è ancora tanto da fare…
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