Uno dei posti dove potrete vedere scritta la parola Pienza è il bancone di un fornito negozio di alimentari. Il rinomato pecorino, vanta in questo territorio una storia più che millenaria. Nonostante il marketing patinato degli ultimi anni, la val d’Orcia è per lo più un territorio agricolo. Cinquant’anni fa, nessuno avrebbe scelto di viverci.
Tra la fine degli anni Cinquanta e i primi degli anni Sessanta, i giovani toscani abbandonarono la val d’Orcia per andare a cercare lavori sicuri nelle città del nord Italia e del nord Europa. Ampie porzioni di terreno rimasero incolte e, di fatto, abbandonate. Nello stesso momento, gli agricoltori sardi ribollivano per le pessime condizioni di vita. Il Governo italiano offrì loro enormi appezzamenti di terreno a prezzi irrisori. In cambio, i sardi, avrebbero dovuto portare nella provincia di Siena meridionale, la loro abilità, le loro pecore e ricominciare a lavorare la terra.
La val d’Orcia oggi, Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 2004, è la quintessenza della Toscana. Negli ultimi 14 anni i cambiamenti sono stati tanti. Sono stati aperti ristoranti stellati, hotel di design…la val d’Orcia è diventato un luogo idilliaco, dove le coppie sognano di sposarsi, o vengono in luna di miele, o a fare caccia al tartufo.
il segreto del pecorino di Pienza va cercato nella combinazione unica di pecore di razza sarda e nel pascolo della valle. Finocchio selvatico, mentuccia, santoreggia, timo serpillo, barbabecco, conferiscono al latte la fragranza che rende il sapore del “cacio”inconfondibile. Potrete amarlo, potrete odiarlo. Ma sicuramente il pecorino di Pienza non potrà lasciarvi indifferenti. Un buon pecorino ha un retrogusto intriso di dolcezza anche se stagionato. Tra i migliori abbinamenti si ricorda: pecorino fresco con gelatina di vin Santo; pecorino aromatizzato allo zafferano con miele; pecorino stagionato in foglie di noce con conserva di cipolle di Tropea; pecorino stagionato con mostarda di pomodori verdi ecc. ecc. Una degustazione è un viaggio attraverso la valle, il racconto di ciò che le pecore hanno brucato, il ricordo di giornate terse e luminose in campagna.
Se verrete a trovarci con l’idea di comprare il pecorino, il nostro suggerimento è:
Fattoria Pianporcino (Loc. Pianporcino, 109; fattoriapianporcino.it; 39-347-911-7382).