Puntualmente, come accade da un anno a questa parte, nel mese di giugno il Palazzo Salomone Piccolomini, riapre le proprie sale al pubblico per accogliere una raccolta temporanea. Fino al 24 giugno, il primo piano del Palazzo ospiterà una selezione di opere di Luciano Regoli (dipinti e sculture) e di allievi della sua scuola. Tutte opere contemporanee, che si ribellano alla pittura come “inganno”.I pezzi esposti sono frutto di un lungo lavoro di ricerca dell’armonia delle forme e di un profondo apprendimento delle tecniche antiche, che vengono utilizzate come mezzo di espressione per generare un’arte assolutamente al passo con i tempi. Interessante notare come, l’esperienza pittorica ed il dialogo con la pittura antica, nella scuola del Regoli, rappresenti una ricerca sostanziale della Verità che accomuna ogni ambito dell’esistenza. L’uomo, sin dalle origini, rapportandosi con il mistero della natura e del proprio essere, ha sempre cercato di colmare quella sete di conoscenza capace di mitigare e porre un freno a quel senso di vertigine esistenziale causata dall’Infinito che è in lui.
La pittura e quindi l’arte in senso lato, è stata ed è, di fatto, un modo assai complesso di catturare e toccare, seppur nella fugacità dell’azione esecutiva, il mistero più profondo dell’esistenza, in un momento in cui il genio creativo dell’artista, abbandonando la pesantezza del proprio Ego, si apre liberamente alla comprensione profonda della realtà e la sa tradurre, con tecnica e mezzi sopraffini, in un nuovo linguaggio che è sintesi perfetta tra apparenza e sostanza.E’ proprio questo intimo connubio che rende un dipinto o una scultura, una vera opera d’arte e non semplicemente una magistrale mimesi esecutiva del soggetto trattato fine a se stesso; in altre parole : è la capacità intima e ormai rara dell’ artista di saper guardare oltre la mera superficie delle cose e trarne la vera essenza che può rendere un’opera un capolavoro che duri nel tempo.
Purtroppo nel mondo contemporaneo, il progressismo malato, nato dalla frenesia dello sviluppo tecnologico e dal dilagare di una vorace ottica consumistica, dettata dal capitalismo industriale, ha generato un’umanità sempre più incapace di fermarsi a comprendere e ad analizzare l’identità profonda della propria esistenza.
La mostra rientra all’interno di una linea voluta dall’associazione “Biagiotti per l’arte”. Riaprire il Palazzo e farlo diventare un luogo vivo in cui mostrare cose generalmente visibili solo agli studiosi.
Sede Mostra: Palazzo Salomone Piccolomini, corso Rossellino, 41, Pienza
Orario di visita: Tutti i giorni 10,00/13,00 – 15,00/18,30 Ingresso Libero.
Organizzazione: Associazione Culturale “Biagiotti per l’Arte”, tel. 3406739044
facebook: biagiottiperlarte biagiottiperlarte@gmail.com