Affittacamere del corso
Passeggiate nei dintorni di Pienza
Avventura sulle tracce della Francigena

Hai voglia di un’avventura all’aria aperta che ti catapulti direttamente nei paesaggi più belli, nella storia e nella cultura della val d’Orcia? Vieni a passeggiare da noi! Una lussureggiante vallata con le sue infinite colline color smeraldo in primavera, e dell’oro in estate, punteggiata da antichi borghi e castelli, è fatta per essere esplorata a piedi. Passeggiate ed escursioni in questi luoghi verdeggianti si arricchiscono di un ulteriore tocco di colore grazie all'eredità mitica della zona. Ogni passo che farai, sarai stato preceduto da guerrieri, papi, re, pellegrini o fantasmi. La val d’Orcia è attraversata dalla via Francigena, importante arteria che collegava il nord Europa a Roma. L’arteria medievale che univa il nord Europa con l’Italia era percorsa da viandanti, mercanti e pellegrini. I fedeli affrontavano il lungo viaggio verso la tomba di San Pietro, portando con sé l’essenziale (i briganti erano una minaccia costante) e indossando i calzari, un mantello e un copricapo a larghe tese legato sotto al mento.

Ancora non sai da dove iniziare? Non preoccuparti: “I piedi ti porteranno dove si trova il tuo cuore”.
Prova a cominciare grazie a questa idea.
Anello di Spedaletto (è necessario arrivare con l’auto fino al Castello di Spedaletto)
Partenza e arrivo: Castello di Spedaletto (281 m slm)
Dislivello: 180 metri a salire – 180 metri a scendere
Lunghezza del percorso: 14 km
L’itinerario parte dal Castello di Spedaletto che, in tempi remoti, ospitò pellegrini, viandanti ma anche personaggi illustri come la contessa Matilde di Canossa e Carlo d’Angiò.
In direzione di Contignano, oltrepassato il Tresa, si imbocca – prima a sinistra e, 200 metri dopo, a destra – la strada che conduce al Podere Casabianca. Una volta giunti sulla provinciale si seguono le indicazioni per Montichiello, tralasciando sulla destra il bivio per il Podere Mezzoquarto. Quest’ultimo, nel ‘400, come anche Spedaletto, apparteneva al celebre Ospedale di S. Maria della Scala in Siena; un luogo destinato a dare assistenza spirituale e un letto ai pellegrini diretti verso Roma.
Mantenendosi sulla sinistra del Tresa, ci si allontana dall’affluente dell’Orcia, imboccando una strada campestre alberata. La si segue disinteressandosi delle deviazioni che conducono ai Poderi Palazzolo, Pennella (prima), Piave, Prugnole ed Annabella (dopo); lasciato sulla destra uno specchio d’acqua si prosegue per la stessa via, incontrando il Podere Casanova e, poco oltre, il laghetto delle Checche con la fattoria omonima.
Intersecata la strada della Bonifica, il “Quercione delle Checche” merita la breve deviazione verso sinistra. Si tratta di un’albero secolare, con una circonferenza alla base di 4 metri e mezzo ed una chioma di oltre 30 metri. Era un punto di ritrovo per i partigiani oppure per insegnanti ed alunni che trascorrevano le ore scolastiche primaverili-estive all’ombra dei rami della possente quercia (due di questi, paralleli al terreno, sono lunghi ben 18 metri) . C’è una bella energia intorno.
Dopo la suggestiva pausa si riparte, verso nord, per la strada della Bonifica; da qui passava un ramo della via Francigena che collegava la Val d’Orcia con la Val di Chiana.
Si completa quindi l’itinerario al Castello di Spedaletto, appartenuto in passato alla famiglia Piccolomini. All’interno una chiesetta custodiva pregevoli opere di scuola senese, conservate attualmente nel Museo Diocesano di Pienza .
Pienza (Siena)

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